ASSISTED HATCHING

Quando l’embrione ha raggiunto lo stadio di sviluppo di blastocisti avviene un processo molto importante noto come hatching. Quest’evento consiste nella rottura della membrana pellucida ovocitaria: si crea un varco attraverso il quale il bottone embrionale della blastocisti sguscia definitivamente dall’involucro più esterno dell’ovocita ed è pronto ad interagire con la cavità endometriale in modo da impiantarsi e dare inizio alla gravidanza.

Uno dei fattori che può spiegare il mancato impianto di un embrione è quindi proprio il fallimento della rottura della zona pellucida, o per carente produzione di particolari sostanze (lisine) deputate a questo compito oppure per la presenza di una zona pellucida particolarmente spessa o resistente.

Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia di un hatching assistito nel migliorare le possibilità di impianto di un embrione. L’assisted hatching può essere eseguito in 3 modi diversi: il primo prevede l’uso di una sostanza acida deposta in un punto della membrana pellucida fino ad ottenerne il dissolvimento; il secondo metodo prevede l’uso del laser; la terza tecnica è di tipo meccanico e prevede l’abrasione di una piccola parte della zona pellucida utilizzando sottilissimi aghi simili a quelli utilizzati per la tecnica ICSI.

Nel nostro Centro per una eccellente esperienza dei biologi e per maggior precisione, si esegue la HA con il laser.

Le maggiori indicazioni per il ricorso alla tecnica del l’assisted hatching sono l’età della paziente, il livello basale dell’ormone FSH, precedenti inspiegabili fallimenti di tecniche di PMA, l’abnorme aspetto morfologico della zona pellucida, il trasferimento di embrioni crioconservati.